Claudio Crastus
|
Claudio Crastus nasce a Roma il 19 aprile 1965. Un’infanzia
segnata dalla separazione dei suoi genitori: dai sei anni in poi,
una lunga permanenza in collegi della Lombardia, da dove appena
riusciva fuggiva. Una brevissima esperienza di affidamento in una
famiglia di Seregno e in seguito in una comunità di Grosseto, ultima
spiaggia prima di approdare al carcere: Arese, dai preti salesiani,
un’infinità di fughe verso un nucleo familiare che lo respingeva al
mittente.
La vita in strada, da fuggiasco perenne, lo porta
a sperimentare ogni sorta di strategia di sopravvivenza: è un
bambino, ma è capacissimo di rubare e rapinare. A tredici anni il
primo approccio con l’eroina, sostanza che insieme ad altre droghe
segnerà catastroficamente la sua vita.
Al compimento del suo
quattordicesimo anno di età viene arrestato per furto d’auto: quello
è l’approdo a un mondo che diviene il suo mondo e in cui arresto
dopo arresto colleziona una serie interminabile di reati fino
all’omicidio, colpa per cui viene definitivamente condannato alla
pena dell’ergastolo all’età di ventisei anni.
Sembrerebbe il
veloce declino di una stella caduta, un germoglio prematuro colto
dal gelo, una pellicola in bianco e nero che si desidera dimenticare
velocemente, un incubo che lascia tracce al risveglio … invece è il
difficile travaglio, la gestazione per cui Claudio Crastus, dopo
“secoli” di sonno interiore, si sveglia, e nasce a nuova vita.
Paradossalmente in un mondo in cui non nascono fiori, in cui
il cemento ti entra nell’anima, dove l’odore acre della morte ti
segue per anni aggrappandosi ai ricordi, osservando lo specchio
d’acqua della prima memoria, intravede, nitida, una figura rimossa:
un bimbo in braccio a sua nonna, il bimbo che lui è stato.
Nei lunghi anni di prigionia, si è appassionato alla lettura
dei filosofi e dei poeti, scoprendo un’umanità che non conosceva e
che lo ha sempre più allontanato dalla filosofia dei ghetti in cui
la sua vita da emarginato era rimasta intrappolata.
Ha pubblicato
quattro raccolte di poesie e la favola "La coccinella nera" ed ha scritto un diario inedito, favole e racconti,
riflessioni e articoli. Amava dipingere e teneva mostre in cui esponeva i suoi quadri.
Viveva a Firenze ed espiava la sua pena in regime di semilibertà.
Credeva in Dio e nel disegno divino che spinge ogni uomo verso
la verità.
Lunedì 12 ottobre 2009 Claudio ci ha lasciati.
Immagini di Claudio Crastus
Rassegna stampa
|
Data creazione: 2008-07-30.
Data ultimo aggiornamento: 2018-10-10. Webmaster ©Claudio Crastus
|